EDB — 228

view in whole PDF view in whole HTML

Vista

Italiano

Nota 7

[228]Nella definizione [00G] si parla di formule atomiche, cioè composte da una sola variabile; vogliamo riflettere su questo. Nei linguaggi di programmazione è permesso usare, per identificare gli oggetti (variabili, funzioni, etc), nomi composti da più lettere, come ad esempio

 foo = 3 ;
 bar = 7;
 pippo = foo + bar;

Nella matematica questo è inusuale, in quanto in una formula come

xyz+abc

sarebbe difficile capire se xyz è una variabile, oppure il prodotto di tre variabili x,y,z. Per questo, d’abitudine, in matematica gli identificativi sono composti da una sola lettera; fanno eccezione alcune funzioni notevoli, quali sin,cos,exp,log…etc. Questo però crea qualche problema quando si vuole esprimere una formula dove vi siano molte variabili; per questo vengono usati anche lettere dall’alfabeto greco, e persino ebraico, in particolare ”aleph” e ”beth” ; e le lettere vengono inoltre corredate da indici, a pedice come x1,x2,x3 o ad apice x1,x2,x3 (stando attenti a non confondersi con l’elevamento a potenza); vi sono poi varianti espressi con i segni x^,x,x~,x (stando attenti a non confondersi con le derivate); e vi sono scelte di tipi di carattere, quali il “calligrafico” A,B,C,D,, il “fraktur” a,b,c,dA,B,C,D o il blackboard bold a,b,c,dA,B,C,D.

Scarica PDF
Bibliografia
Indice analitico
  • apice
  • pedice
  • potenza
Stai gestendo il blob in: Multiple languages
Questo contenuto è disponibile in: Italiano Inglese