3.1 Logica[1YS]

[23H]Nelle prossime sezioni daremo alcune definizioni; queste sono semplificate, ma sufficienti per affrontare gli esercizi. I lettori interessati a un approfondimento possono consultare un libro di logica quale ad esempio [ 13 ] .

Proposizioni

Definizione 3

[1VW](Svolto il 2022-10-11) Una proposizione logica \(φ\) è un’ asserzione che assume valore di verità o di falsità.

Esempio 4

[1VX]Esempi:

  • “la neve è bianca”,

  • “la Terra ha un diametro di circa 12000km”,

  • “un kg di pane costa 3€”.

[23J](Si potrebbe discutere filosoficamente su cosa si intende per “verità”: in molti ambiti la verità di una proposizione è soggettiva, può dipendere dal contesto, dall’interpretazione, da chi fa e da chi risponde alla domanda, da quando la domanda è posta, etc etc; in matematica la situazione è più semplice).

Una proposizione può dipendere da alcune variabili. Esempi:

  • “la persona x di mestiere fa il panettiere”,

  • “il numero x è maggiore di 9”.

Scriveremo

\[ P(x)≐\text{``il numero x è maggiore di 9''} \]

per dire che \(P(x)\) è il simbolo che riassume la proposizione scritta a destra.

Nota 5

[23K]Perché la proposizione abbia senso, dovremo restringere l’ambito della variabile a un opportuno insieme; nel primo caso, l’insieme degli essere umani; nel secondo caso, un insieme numerico (es. numeri interi).

A questo livello della trattazione, il concetto di “insieme” è intuitivo; vedremo più avanti che esiste una teoria assiomatica degli insiemi, quasi universalmente usata in Matematica; comunque anche il concetto intuitivo di insieme è ampiamente usato (Si veda la nota 34).

Logica proposizionale

Definizione 6

[00D]Una logica proposizionale è un linguaggio, con associato un alfabeto di variabili (che per comodità nel seguito identificheremo con l’alfabeto Italiano) e la famiglia di connettivi  1

\begin{align*} \text{negazione, NOT} & & ¬ \\ \text{congiunzione, AND} & & { ∧ } \\ \text{disgiunzione, OR} & & { ∨ } \\ \text{implicazione} & & ⇒ \\ \text{doppia implicazione, iff} & & ⇔ \end{align*}

a questi simboli aggiungiamo le parentesi, che sono usate per raggruppare parti della formula (quando vi sia il rischio di ambiguità); le parentesi sono omesse quando la precedenza degli operatori lo permette; gli operatori sono elencati nella precedente lista in ordine decrescente di precedenza.  2

[UNACCESSIBLE UUID ’00F’]
Definizione 7

[00G] (Svolto il 2022-10-11) Le formule ben formate sono

  • formule atomiche, cioè composte da una sola variabile, oppure

  • una formula del tipo \( ¬ (𝛼)\) dove \(𝛼\) è una formula ben formata, oppure

    • una formula del tipo \( (𝛼) ⇒ (𝛽) \) , oppure

    • una formula del tipo \( (𝛼) ⇔ (𝛽) \) , oppure

    • una formula del tipo \( (𝛼) ∨ (𝛽) \) , oppure

    • una formula del tipo \( (𝛼) ∧ (𝛽) \) ,

    dove \(𝛼,𝛽\) sono due formule ben formate.

[1YK] Si può determinare se una formula è ben formata facendo un numero finito di controlli usando le regole precedenti: infatti le regole stabiliscono che ogni formula ben formata si deve poter spiegare in termini di formule ben formate che sono più corte di lei. Dunque la affermazione “questa formula è ben formata” è “decidibile”.  3
Nota 8

[228]Nella definizione 7 si parla di formule atomiche, cioè composte da una sola variabile; vogliamo riflettere su questo. Nei linguaggi di programmazione è permesso usare, per identificare gli oggetti (variabili, funzioni, etc), nomi composti da più lettere, come ad esempio

 foo = 3 ;
 bar = 7;
 pippo = foo + bar;

Nella matematica questo è inusuale, in quanto in una formula come

\[ xyz + abc \]

sarebbe difficile capire se xyz è una variabile, oppure il prodotto di tre variabili \(x,y,z\). Per questo, d’abitudine, in matematica gli identificativi sono composti da una sola lettera; fanno eccezione alcune funzioni notevoli, quali \(\sin ,\cos ,\exp ,\log \)…etc. Questo però crea qualche problema quando si vuole esprimere una formula dove vi siano molte variabili; per questo vengono usati anche lettere dall’alfabeto greco, e persino ebraico, in particolare ”aleph” \(\aleph \) e ”beth” \(\beth \); e le lettere vengono inoltre corredate da indici, a pedice come \(x_ 1,x_ 2,x_ 3\) o ad apice \(x^ 1,x^ 2,x^ 3\) (stando attenti a non confondersi con l’elevamento a potenza); vi sono poi varianti espressi con i segni \(\hat x,\overline x,\tilde x,x'\) (stando attenti a non confondersi con le derivate); e vi sono scelte di tipi di carattere, quali il “calligrafico” \(\mathcal A,\mathcal B,\mathcal C,\mathcal D,\ldots \), il “fraktur” \(\mathfrak a,\mathfrak b,\mathfrak c,\mathfrak d\ldots \mathfrak A,\mathfrak B,\mathfrak C,\mathfrak D\) o il blackboard bold \(\mathbb a,\mathbb b,\mathbb c,\mathbb d\ldots \mathbb A,\mathbb B,\mathbb C,\mathbb D\).

[UNACCESSIBLE UUID ’00H’]
Definizione 9

[00J] Una valutazione assegna ad ogni variabile un valore “vero” oppure “falso”. Conoscendo il valore delle variabili, e usando le note tabelle di verità per i connettivi 4 , si può calcolare il valore di ogni formula ben formata.

Dunque una formula ben formata è una “proposizione logica” in quanto assume valore di verità o di falsità, a seconda del valore dato alle sue variabili libere. Possiamo allargare la definizione aggiungendo che le proposizioni viste nella sezione precedente sono “formule atomiche”; ad esempio

“\(x\) è un numero minore di 3” \(∧\) “\(y\) è un numero pari”

sarà anch’essa una “formula ben formata”.

Per comodità, in questa Sezione, aggiungiamo al linguaggio anche le costanti \(V\) e \(F\) che sono rispettivamente sempre vere e sempre false, in ogni valutazione.  5 Nella costruzione delle formule ben formate vengono trattate come le variabili. Notate che non abbiamo introdotto il connettivo di uguaglianza “\(=\)”. Quando tutte le variabili possono assumere solo i valori vero/falso, l’uguaglianza \(a=b\) può essere interpretata come \(a\iff b\). In contesti più generali (come nel caso della teoria degli insiemi) invece “l’uguaglianza” necessita di una precisa definizione.

E9

[1VY] Completate la seguente tabella di verità

P

Q

¬ P

\(P ∧ Q\)

\(P ∨ Q\)

\(P ⇒ Q\)

\(P⇐ Q\)

\(P ⇔ Q\)

V

V

         

V

F

         

F

V

         

F

F

         

Soluzione nascosta: [UNACCESSIBLE UUID ’1VZ’]

E9

[00K] Dite quali formule sono ben formate, e aggiungete le parentesi per evidenziare l’ordine di precedenza.

\begin{eqnarray*} a \land \neg b \land c \land d\\ \neg a \lor b \land c \Rightarrow d\\ a \Rightarrow \neg b \land c \lor d \\ a \land b \lor c \Leftrightarrow \neg c \Rightarrow d\\ a \lor b \neg c \lor d \end{eqnarray*}

Soluzione nascosta: [UNACCESSIBLE UUID ’00M’]

E9

[00N] Una formula ben formata nella logica proposizionale è una tautologia se per ogni valutazione la formula è sempre vera. Supponiamo che \(A,B,C\) siano formule ben formate. Mostrate che le seguenti proprietà dei connettivi sono tautologie.  6

\begin{eqnarray} {A⇒ A} & & \text{legge dell'identità} \nonumber \\ { ¬ (¬ A)⇔ A} & & \text{legge della doppia negazione} \nonumber \\ {A∨ A⇔ A}~ ~ ,~ ~ {A∧ A⇔ A} & & \text{leggi di idempotenza} \nonumber \\ {(A⇒ B) ⇔ (¬ B⇒ ¬ A)} & & \text{legge di contrapposizione,} \nonumber \\ & & \text{o della contronominale\footnotemark } \label{eqn:legge_ contrapposizione} \\ {(A⇒ B) ⇔ (¬ A∨ B)} ⇔ (¬ (A∧ ¬ B)) & & \text{equivalenza di implicazione,} \nonumber \\ & & \text{congiunzione e disgiunzione} \label{eq_ and_ or_ not_ 3r23n} \\ {A∧ B⇔ ¬ (¬ A∨ ¬ B)} & & \text{prima legge di De Morgan} \label{deMorgan_ 1} \\ {A∨ B⇔ ¬ (¬ A∧ ¬ B)} & & \text{seconda legge di De Morgan} \label{deMorgan_ 2} \\ {A∧ (B∨ C) ⇔ (A∧ B) ∨ (A∧ C)} & & \text{proprietà distributiva della congiunzione} \nonumber \\ & & \text{rispetto alla disgiunzione} \label{distrib_ and_ or} \\ {A∨ (B∧ C) ⇔ (A∨ B) ∧ (A∨ C)} & & \text{proprietà distributiva della disgiunzione } \nonumber \\ & & \text{rispetto alla congiunzione} \label{distrib_ or_ and} \\ {A∧ B⇔ B∧ A} & & \text{proprietà commutativa di } { ∧ } \nonumber \\ { A∨ B⇔ B∨ A} & & \text{proprietà commutativa di } { ∨ } \nonumber \\ { A∧ (B∧ C)⇔ (A∧ B)∧ C} & & \text{proprietà associativa di }{ ∧ } \nonumber \\ { A∨ (B∨ C)⇔ (A∨ B)∨ C} & & \text{proprietà associativa di} { ∨ } \label{assoc_ or} \end{eqnarray}

Queste due ultime proprietà permettono di omettere le parentesi in sequenze di congiunzioni oppure di disgiunzioni.

Le proprietà ??,??,?? dicono che potremmo fondare tutta la logica sui soli connettivi \(¬\) e \(∧\), (o su \(¬,∨ \)).

Altre tautologie importanti, spesso usate nel ragionamento logico.

\begin{eqnarray} {A∨ ¬ A} & & \text{{legge del terzo escluso}} \nonumber \\ {¬ (A∧ ¬ A)} & & \text{legge di non contraddizione} \nonumber \\ {(A∧ (A⇒ B)) ⇒ B} & & \text{modus ponens} \label{modus_ ponens} \\ { (¬ B∧ (A⇒ B))⇒ ¬ A} & & \text{modus tollens} \label{modus_ tollens} \\ {¬ A ⇒ (A⇒ B)} & & \text{negazione dell'antecedente } \nonumber \\ {B ⇒ (A⇒ B)} & & \text{affermazione del conseguente } \nonumber \\ {(A ⇒ (B⇒ C)) ⇒ ((A∧ B) ⇒ C)} & & \text{esportazione } \nonumber \\ {((A⇒ B) ∧ (A⇒ C)) ⇒ (A⇒ (B∧ C))} & & \text{dimostrazione per parti} \nonumber \\ {((A⇒ C) ∧ (B⇒ C)) ⇒ ((A∨ B) ⇒ C)} & & \text{dimostrazione per casi} \nonumber \\ {((A⇒ B) ∧ (B⇒ C)) ⇒ (A⇒ C)} & & \parbox{\RightWidth }{sillogismo ipotetico, o transitività dell'implicazione} \nonumber \\ {(A∨ (A∧ B)) ⇔} { A∧ (A∨ B) ⇔ } & & \nonumber \\ {(A∨ F)⇔ (A∧ V) ⇔ A} & & \text{leggi di assorbimento} \nonumber \\ {{F ⇒ B}} & & \parbox{\RightWidth }{prima legge di Pseudo Scoto, o \em ex falso sequitur quodlibet } \nonumber \\ { A⇒ (¬ A⇒ B)} & & \text{seconda legge di Pseudo Scoto} \nonumber \\ {(¬ A⇒ F)⇔ A} & & \text{dimostrazione per assurdo} \nonumber \\ {(( A∧ ¬ B)⇒ F)⇔ (A⇒ B)} & & \parbox{\RightWidth }{dimostrazione per assurdo, con ipotesi e tesi} \nonumber \\ {(¬ A⇒ A)⇒ A} & & \text{consequentia mirabilis} \end{eqnarray}

[UNACCESSIBLE UUID ’00P’]

[22C]Mostrate la validità della seguente tautologia

\[ ((\neg A\land B ) \Rightarrow C ) \iff ((\neg C\land B ) \Rightarrow A ) \]

indi usate l’esercizio 6 per trasformarla in un diagramma di Venn con tre insiemi. Soluzione nascosta: [UNACCESSIBLE UUID ’22D’] [2G8]Mostrate che il connettivo \(\Rightarrow \) di implicazione non è né commutativo né associativo. 8 Soluzione nascosta: [UNACCESSIBLE UUID ’2G9’]

Logica del primo ordine

Nella logica del primo ordine si aggiungono i connettivi \(∀\), che si legge “per ogni” e \(∃\), che si legge “esiste”. Dobbiamo dunque allargare la famiglia delle formule ben formate.

Definizione 20

[00Q] Una formula è ben formata se soddisfa tutte le regole nella lista in 7 e questa regola aggiuntiva: “data una formula ben formata \(𝜙\) dove la variabile \(x\) è libera, una formula della forma “\(∀ x, 𝜙\)”, o “\(∃ x, 𝜙\)” è una formula ben formata.”

Diremo che una variabile \(x\) è libera in una formula ben formata se

  • la formula è atomica e la variabile \(x\) appare in essa; oppure se

  • la formula è della forma \(¬ 𝛼\) e la variabile \(x\) è libera in \(𝛼\); oppure anche se

  • la formula è della forma \(𝛼∧𝛽, 𝛼∨𝛽,𝛼⇒ 𝛽, 𝛼\iff 𝛽\) (o altro connettivo logico introdotto in seguito) e la variabile \(x\) è libera in \(𝛼\) oppure in \(𝛽\).

Dunque nelle formule \((∀ x, 𝜙)\) o \((∃ x, 𝜙)\), la variabile \(x\) non è più libera; usa dire che “la variabile è quantificata” o “legata”.

In ogni parte di una formula in cui una variabile è quantificata, questa variabile può essere sostituita con ogni altra variabile.
Nota 21

[1X1](Svolto il 2022-10-11) La variabile \(x\) , che sia quantificata in una parte di una formula, torna ad essere libera se viene riusata in un altro pezzo della formula; questo è sintatticamente lecito ma rende meno leggibile la formula, come in questo esempio che usa il linguaggio della teoria degli insiemi

\[ A⊆ {\mathbb {N}}∧ x∈ {\mathbb {N}}∧ x≥ 4 ∧ (∀ x∈ A,x≤ 10) \]

che andrebbe scritto come

\[ A⊆ {\mathbb {N}}∧ x∈ {\mathbb {N}}∧ x≥ 4 ∧ (∀ y∈ A,y≤ 10) \]

rinominando la variabile nella parte in cui questa è quantificata.

Nota 22

[2DC]Si assume come assioma che

\begin{equation} \label{eq:forall_ exists} ¬ (∀ x, 𝜙 ) ⇔ (∃ x, ¬ 𝜙 ) ~ ~ . \end{equation}
23

(Nella Sez. 2.1 in [ 13 ] anzi \((∀ x, 𝜙)\) viene presentato come abbreviazione di \(¬(∃ x, ¬𝜙)\)).

Notate che, in molti esempi, si suppone che le variabili quantificate siano elementi di un “insieme”.

Definizione 24

[1X2] Date due variabili \(x,y\) scriveremo \(x∈ y\) per dire che “\(x\) è un elemento dell’insieme \(y\)”; usa anche dire che “\(x\) appartiene all’insieme \(y\)”, o semplicemente che “\(x\) sta in \(y\)”.

La formula \((x∈ y)\) è equivalente a \((y∋ x)\); le negazioni sono \((x∉ y )≐ ¬ (x∈ y) \) e \((y ∌ x)≐ ¬ (y∋ x)\).

La formula \((x∈ y)\) (come tutte le altre varianti) assume valore di verità/falsità e dunque può essere usata come atomo nella costruzione di una formula ben formata.

Definizione 25

[00R] Usa scrivere

”\(∀ x∈ A, P(x)\)”

per dire

“per ogni \(x\) in \(A\) vale \(P(x)\)”,

oppure

   

”\(∃ x∈ A, P(x)\)”

per dire

“esiste un \(x\) in \(A\) per cui vale \(P(x)\)”;

(dove \(A\) è un insieme); per poter collegare queste scritture rigorosamente alle definizioni precedenti, decidiamo che le scritture precedenti sono abbreviazioni per

\begin{align*} ∀ x∈ A, P(x) \doteq & ∀ x, x∈ A⇒ P(x)\quad , \\ {} ∃ x∈ A, P(x) \doteq & ∃ x, x ∈ A ∧ P(x)\quad . \end{align*}

Notate che le formule a destra sono “formule ben formate”. Si veda anche l’esercizio 4.

Usiamo qui il termine “insieme” in maniera informale, si veda la nota 34.

Nota 26

[00S](Svolto il 2022-10-11) Notate che “\(∀ x∈ A, 𝜑\)” è vera se \(A\) è vuoto; questo è consistente con quanto discusso nell’esercizio 4. Questo però ha una conseguenza importante: l’implicazione

\[ (∀ x∈ A, 𝜑 ) \Rightarrow (\exists x∈ A, 𝜑) \]

è sempre valida quando \(A\) è un insieme non-vuoto, ed è invece falsa quando \(A=\emptyset \).

Dato che un elemento di un insieme potrebbe non avere un valore di verità/falsità, arricchiamo il linguaggio aggiungendo le “proposizioni logiche”.
Definizione 27

[00T](Svolto il 2022-10-11) Una proposizione logica \(𝜙\) è un’ asserzione che assume valore di verità o di falsità dipendentemente dal valore dato alle sue variabili libere, e solo da quello.

Un esempio di proposizione logica potrebbe essere: “\(n\) è un numero pari”. Possiamo usare le proposizioni logiche come atomi nella costruzione delle formule ben formate.

E27

[00V]Siano \(X,Y\) insiemi. Siano \(𝜙,𝜓\) proposizioni logiche; \(x,a\) sono variabili libere in \(𝜙\), e \(y,b\) sono libere in \(𝜓\). Assumiamo inoltre che \(a,b\) possano essere solo vere o false, mentre \(x∈ X, y∈ Y\). Considerate le seguenti formule. Quali sono ben formate? Quali variabili sono libere in esse?

\begin{eqnarray*} b ∧ (∀ x,𝜙) \\ (∃ y, 𝜓) ∨ (∀ x,𝜙)\\ ∀ x,∀ b, \bigl(𝜙∧ (𝜓∨ b)\bigr) \\ a ∨ (∀ x,∀ a, 𝜙) \\ (∃ x, 𝜓) ∧ (∀ x,𝜙) \end{eqnarray*}

Soluzione nascosta: [UNACCESSIBLE UUID ’00W’]

E27

[00X]Consideriamo una proposizione \(P(u,ℓ)\) dipendente da due variabili libere \(u\) (che prende valori nell’insieme delle persone), e \(ℓ\) (nell’insieme dei lavori), e che è così formulata: ‘La persona \(u\) sa fare il lavoro \(ℓ\)‘.

Esprimete in Italiano le seguenti formule

\begin{align*} ∃ u∃ ℓ P(u,ℓ)~ ~ , ∀ u ∃ ℓ P(u,ℓ)~ ~ , ∃ ℓ ∀ u P(u,ℓ)~ ~ , \\ ∀ ℓ ∃ u P(u,ℓ)~ ~ , ∃ u ∀ ℓ P(u,ℓ)~ ~ , ∀ u ∀ ℓ P(u,ℓ)~ ~ . \end{align*}

Soluzione nascosta: [UNACCESSIBLE UUID ’00Y’]

E27

[00Z](Svolto il 2022-10-11) Quali implicazioni vi sono fra le precedenti formule?

Soluzione nascosta: [UNACCESSIBLE UUID ’010’]

E27

[011]Si verifichi che

\[ \Big((∀ x,\, 𝜑(x))∧ (∀ y,\, 𝜓(y))\Big) \iff \Big(∀ x\, (𝜑(x) ∧ 𝜓(x)) \Big) \]

[UNACCESSIBLE UUID ’012’]

[016]Come già commentato in 25, dato \(A\) un insieme, e \(P(x)\) una proposizione logica dipendente da una variabile libera \(x\), usa scrivere

\[ ∀ x∈ A, P(x)\quad ,\quad ∃ x∈ A, P(x) \]

però

\[ ∀ x∈ A, P(x)~ ~ \text{riassume} ~ ~ ∀ x, (x ∈ A) ⇒ P(x)~ ~ , \]
\[ ∃ x∈ A, P(x)~ ~ \text{riassume} ~ ~ ∃ x, (x ∈ A) ∧ P(x)~ ~ ; \]

laddove le versioni “estese” sono formule ben formate.

Usando questa scrittura estesa dimostrate che le due proposizioni

\[ ¬(∀ x∈ A, P(x))~ ~ ,~ ~ ∃ x∈ A, (¬ P(x))~ ~ . \]

sono equivalenti, nel senso che da una è possibile dimostrare l’altra (e viceversa). Nella dimostrazione usate solo le tautologie (elencate in 3) e in particolare l’equivalenza della formula “\(P⇒ Q\)” con “\((¬ P)∨ Q\)”  9  , e infine l’equivalenza fra “\(¬ ∃ x, Q\)” e “\(∀ x, ¬ Q\)”  10

Sostituendo poi \(P(x)\) con \(¬ P(x)\) e usando la tautologia della doppia negazione si ottiene infine che

\[ ∀ x∈ A, (¬ P(x))~ ~ ,~ ~ ¬(∃ x∈ A, P(x))~ \]

sono equivalenti.

Soluzione nascosta: [UNACCESSIBLE UUID ’017’] [013] Dato \(A\) un insieme, e \(P(x)\) una proposizione dipendente da una variabile libera \(x\), usa scrivere

\[ ∃! x∈ A, P(x) \]

quando vi è uno e un solo elemento \(x\) di \(A\) per cui \(P(x)\) è vera. Definite questa notazione con una formula ben formata. (Notate che avrete bisogno di usare il connettivo di uguaglianza, perché dovete poter esprimere l’idea di “unico”, che necessita di un metodo per poter dire quando due oggetti sono distinguibili e quando non lo sono).

Soluzione nascosta: [UNACCESSIBLE UUID ’015’]

  1. Nei testi di logica spesso viene usato il simbolo \(→\) per l’implicazione e il simbolo \(↔\) per la doppia implicazione
  2. Alcuni studiosi usano diversi ordini di precedenza, in particolare alcuni considerano “l’implicazione” precedente alla rispetto alla “disgiunzione”. Per questo è sempre meglio usare le parentesi per raggruppare le parti di frase dove questi connettivi vengono usati.
  3. La definizione precisa di “decidibile” esula da queste note. Pensate a un algoritmo scritto al computer che, data una formula, con un numero finito di passaggi risponda “ben formata” oppure “non ben formata”. Notate però che il numero di controlli da fare cresce esponenzialmente con la lunghezza della formula.
  4. Si veda 1
  5. Le costanti \(V\) e \(F\) possono essere eliminate dalla logica definendole come \(V=A∨ ¬ A\) e \(F=¬ V\).
  6. Queste liste sono tratte dalla Sezione 1.3 in [ 13 ] , oppure [ 30 ] .
  7. La proposizione \((¬ B⇒ ¬ A)\) è detta "contronominale" della \((A⇒ B)\).
  8. Questo esercizio è stato scritto durante una discussione con Anton Mennucci.
  9. Tautologia in eqn. ??.
  10. Già discussa in eqn.??.